lunedì 16 maggio 2011
Gettare la spugna
Loris Capirossi è sempre stato tra i miei piloti preferiti. Mi ha fatto emozionare quando guidava la Honda 500, ho quasi pianto vedendolo domare la prima Ducati Desmosedici, portandola a risultati impensabili con la sua guida sporca e grintosa. Sono anche convinto che, senza l'incidente causato da Gibernau, Capirex avrebbe portato a casa un mondiale MotoGP con Ducati.
Mi dispiace quindi vederlo arrancare, già da un pò di anni. L'arrivo di Stoner in Ducati ha segnato, per Loris, l'inizio della fine. Un pilota che sale sulla moto sviluppata da te e ci va forte, fortissimo, è sempre un brutto colpo. Saltano fuori dubbi, anche se non dovrebbero, che possono minare l'autostima anche del pilota più coriaceo. L'esperienza in Suzuki non fa testo: una soluzione quasi obbligata, come l'arrivo di Rossi in Ducati quest'anno. Suzuki in MotoGP è sempre stata il fanalino di coda tra le moto ufficiali, se l'è giocata con Kawasaki fino al ritiro della verdona, quindi pretendere di renderla competitiva da un giorno all'altro andava ben oltre il semplice (e comprensibile) ottimismo.
La scelta di una Ducati privata, come ho già detto, mi sembra la classica nozze coi fichi secchi che non può portare a nulla di buono. Bravo Pernat, come sempre, a garantire una sella "remunerativa" al suo pilota, ma in questo caso è giusto andare oltre l'aspetto puramente economico. Perchè uno come Capirossi, con un curriculum sportivo invidiabile, non deve chiudere la sua carriera lottando con Abraham ed Elias, con tutto il rispetto per ogni pilota. Forse sarebbe stato meglio accontentarsi di una esperienza meno ap-pagante ma con qualche speranza di lottare al vertice, ad esempio in Superbike. Per i tifosi sicuramente, per se stesso aggiungo io. Superbike cimitero degli elefanti? Non credo proprio. Semplicemente in SBK ci sono più moto competitive che non in MotoGP, quindi un pilota blasonato non fatica a trovare una sistemazione decente che non lo costringa a giocarsi il terzultimo posto.
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