giovedì 31 marzo 2011

Moto3: my two cents


Partiamo da un presupposto: la Moto2 e la Moto1 mi lasciano tendenzialmente indifferente. Sono/saranno categorie poco significative nella storia del Motomondiale, create giusto per sopperire al momento economico. Come tali le tratto, ovvero niente più che un palliativo riempi-griglia.

La questione Moto3 invece è più delicata, perchè si tratta di un cambiamento epocale nell'approccio che i giovani piloti avranno con il mondo dell'agonismo. Le 125 sono infatti ormai da decenni il "trampolino" obbligato per chi, talentuoso o meno, abbia voglia di impegnarsi nelle corse su pista. Hanno raggiunto l'apice dello sviluppo, sono moto perfezionate e molto performanti, nei limiti della piccola cilindrata. Sono leggerissime (136 kg pilota compreso), potenti (circa 60 CV) e particolarmente veloci in percorrenza di curva. Tecnicamente parlando, sono (o meglio erano) motoristicamente  modulari con le 250, nella ormai scomparsa progressione 125-250-500. 

L'unico loro difetto? Il costo, dicono tutti. Balle, le Moto2 costano quanto le 250 e le Moto3 costeranno poco meno delle 125, pur essendo decisamente meno performanti. Il problema è che sono 2 tempi, soluzione odiata come il fumo negli occhi da molti grandi costruttori. Ci sarebbe da discutere ore sul perchè, visto che riguardo l'inquinamento (si dice che il 2T sia sporco e cattivo...) racconterò un paio di storielle interessanti quando ne avrò tempo.  
Costeranno meno, faranno felici tutti e non saranno monomotore, quindi zitti voi del club "nelmotomondialesifaquellochedicelahonda".

Non saranno monomotore... ma saranno monocentralina (Dell'Orto per tutti), peseranno 148 kg pilota compreso ed avranno circa 45 CV. Costo massimo di ogni motore 12.000 euro, 8 motori a pilota per concludere la stagione.

Ora facciamo i conti in tasca alla Moto3.
-12 kg in più
-15 CV in meno

Saranno anche più grandi, per non favorire troppo i fantini Pedrosa-style e (aggiungo io) andranno decisamente piano, almeno più piano delle attuali 125.
Tecnicamente sono comunque un bel passo avanti rispetto alle Moto2, condizionate dal motore unico e dalla cilindrata di 600cc che nulla ha da spartire con la storia del Motomondiale.

Dal punto di vista formativo invece le cose cambiano, e di parecchio. I nuovi motori lavoreranno ad un massimo di 14.000 giri, con una curva di coppia decisamente più "sdraiata" rispetto alle 2T. Ne consegue una guida facilitata, senza l'apprensione del cambio marcia perfetto nè del regime ottimale, mentre con le 125 ogni errore si paga carissimo. Se pensiamo ad una categoria di apprendistato, viene spontaneo pensare che queste caratteristiche non siano positive. Per rincarare la dose, nemmeno le Moto2, almeno in questi primi anni del loro sviluppo, presentano particolari "plus" nella formazione di un pilota. Il salto con le MotoGP è abissale, avremo piloti capaci di dominare nelle classi inferiori per poi fallire miseramente nella categoria regina, oppure piloti che sbarcheranno in MotoGP passando per le derivate di serie. Continueranno a lottare al vertice i reduci della 250 (Pedrosa, Stoner, Lorenzo, Simoncelli), il resto sarà una lotta per le briciole. Ritirati loro? Moto1 per tutti, oppure una MotoGP di livello proporzionalmente inferiore, magari con più spettacolo ma meno velocità in senso stretto.

Il problema è... 125-250-500 diventerà Moto3-Moto2-Moto1? Sinceramente, per lo sport e per il progresso, spero di no.

1 commento:

  1. Dichiarazioni di Corrado Cecchinelli da Motoblog.it:

    Le nuove moto 250 a quattro tempi impatteranno positivamente, come già accaduto per la Moto2, sui bilanci delle scuderie, in crisi a causa della pesantissima crisi economica. “Il motivo principale di tutto ciò, è da far risalire nella ricerca di un qualcosa in sintonia coi tempi attuali, poichè ormai la maggior parte degli appassionati e degli addetti ai lavori, non è più interessata ai motori a due tempi.” - ha dichiarato Cecchinelli.

    “In aggiunta, siamo convinti che, visto il numero di limiti nei regolamenti, sarà una moto con costi di produzione e manutenzione contenuti, che andranno così ad aprire la competizione a più piloti. Sicuramente gioverà all’immagine di questo sport e si allineerà con le altre categorie, permettendo così il primo passo per la crescita di un pilota”.

    “Il motore sarà un prototipo e sarà un 250. Sarà un monocilindrico ad iniezione che influirà meno sui costi e assicurerà più affidabilità. La moto sarà vista come un tutt’uno con il pilota, come in 125, e peserà 148 chili: proprio a questo mi riferisco quando dico che il processo di crescita del pilota sarà più giusto ed equilibrato dato che le differenze di peso fra i piloti influiranno meno. Avremo sicuramente molte più moto in gara e la competizione sarà ancora più interessante per i fan.”

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