giovedì 21 aprile 2011

Un Macho in Superbike...

...ed una modella in griglia!


PS: trattasi di Manuela Raffaetà, attuale fidanzata del pilota Yamaha Superbike Marco Melandri.
Una bella gallery la trovate QUI.

La chimera della "moto umana"


Da buon appassionato di moto, non posso esimermi dal "bazzicare" i siti web che parlano di due ruote. D'altronde sono gratis, molto spesso ben fatti, aggiornati quotidianamente e disponibili ovunque.
Fatta la premessa andiamo al punto. Da qualche giorno è ritornata in voga la discussione sull'evoluzione del mercato moto. Ne ha parlato il buon Gigi Rivola nel suo blog su Motonline, tanto per fare un esempio.
Qual'è la questione? Stando ai dati di vendita ed ai modelli presentati negli ultimi tempi, si assiste ad una inspiegabile escalation di moto iper, over, super. Tanti cavalli, tanti centimetri cubici, tanti ammenicoli elettronici e... tanti euro. Ma non siamo in un periodo di crisi?
Francamente, concordo con chi si trova spiazzato di fronte ai dati di vendita di questo periodo. Non tanto per "chi sta in cima", che tutto sommato se lo meriterebbe. In un qualsiasi momento storico che non fosse quello attuale.

Rivola invoca un ritorno alle cilindrate umane, a moto che siano belle ma essenziali. Moto insomma, non auto con due ruote. Molti risponderanno "ma io ci devo viaggiare, devo portarci i bagagli, ci vado in ferie...", e questo è vero ma in minima parte. Non a caso la percorrenza media delle moto circolanti in Italia è ridicola, basta dare un'occhiata a qualche sito di usato, e la maggior parte del chilometraggio si svolge prevalentemente in percorsi urbani o spostamenti medio-brevi. Se trovo le statistiche le posto, ora vado a memoria.

Le moto più umane? Vendono, certo: la Suzuki V-Strom 650, una bella endurona pratica ed economica (circa 7.500 euro) ha venduto tra gennaio e marzo 339 esemplari. La BMW GS 1200, sommando la versione base e la Adventure, nello stesso periodo ha venduto 1.554 esemplari. E parte da 15.000 euro.
Mi viene da pensare: se io lavorassi in Suzuki e dovessi decidere la strategia di prodotto, su cosa punterei? Su una enduro tuttofare, dal buon rapporto qualità-prezzo e con un motore piacevole da una settantina di cavalli? No di certo. Confezionerei una tourer con qualche parvenza di enduro attorno ad un motorone 1.300 da almeno 130 cavalli, la infarcirei di elettronica, curerei le finiture e tanti saluti. 16-17 mila euro circa.

Il mercato, a quanto pare, mi darebbe ragione.

sabato 16 aprile 2011

Moto3: primi confronti


Qualche confronto, puramente teorico e basato sulle prime indiscrezioni, l'avevo già fatto e lo potete leggere QUI.
Ma nella gara del CIV (Campionato Italiano Velocità) corsa a Misano Adriatico, alcune Moto3 sono state gettate nella mischia assieme alle quasi-pensionate 125 2 tempi. Il risultato? Quantomai scontato. Vanno piano, molto piano, pur con l'attenuante dello sviluppo ancora parecchio lungo. Ma non credo che, con qualche chilometro sulle spalle, possano comunque diventare molto più veloci.
Del mio stesso parere sembra essere anche il buon Roberto Pagnanini, del quale vi riporto alcuni punti salienti dell'analisi pubblicata su GPONE.com.

"In occasione della gara di domenica scorsa a Misano Adriatico che inaugurava il CIV 2011, le due Ioda TR001 prodotte da Giampiero Sacchi e portate in pista da Pontone e Stirpe, e la Moriwaki potenziata ORAL guidata da Zanella, si sono trovate infatti faccia a faccia con le ben più prestazionali “cugine” 125 2T."

"Iniziamo dalle prove: in entrambi i turni ufficiali di qualificazione del sabato, la miglior prestazione cronometrica è stata fatta segnare da Alessandro Giorgi in sella all’Aprilia del Team VTR con 1.46.222 – che poi gli è valsa la pole position – durante la mattina e 1.46.269 nel pomeriggio.
Negli stessi  turni di qualificazione,  Pontone ha risposto con un tempo di 1.49.890 nella prima sessione e un 1.48.859 nel secondo, pagando mediamente 3.6 secondi su 4.266 metri di tracciato.

Anche in termini di velocità massima le cose non sono andate meglio: Antonelli in entrambi i turni è stato il più veloce con oltre 197 kmh ai quali Pontone ha risposto con 186 kmh.
In questo caso c’è inoltre da specificare che la massima velocità rilevata dai cronometristi non coincide con quella reale raggiunta dalle moto che viene misurata in un’altro punto del tracciato, velocità  che per le ottavo di litro supera i 220 kmh, ed è facilmente intuibile che in quello stesso punto il delta tra 125 e Moto3 sarebbe stato ancora più grande.

Ma il fatto inconfutabile è che nei 10 giri secchi sui quali si è corsa gara due – dopo l’esposizione della bandiera rossa la gara si è disputata non su somma dei giri ma come totalmente nuova -, la Ioda guidata da Pontone ha sommato un ritardo di 40.893 secondi dal vincitore  Popov, oltre quattro secondi al giro che, se rapportati alla lunghezza effettiva della corsa che doveva essere di 17 passaggi, avrebbe portato il pilota campano a tagliare il traguardo dopo ben oltre un minuto dal primo."

lunedì 11 aprile 2011

Oltre il pilota

I piloti sono persone fortunate. Fanno il lavoro che più gli piace, girano il mondo, si attorniano di belle ragazze...
Quando però dimostrano di vedere "oltre" il loro piccolo mondo dorato, confermano di essere in fondo delle persone come tante, forse con meno problemi ad arrivare a fine mese ma la stessa sensibilità e gli stessi punti deboli. Ce ne accorgiamo solo quando dicono qualche frasaccia, o danno di matto, forse perchè ci piacerebbe vederli sempre perfetti e composti come i protagonisti di un videogame.
Invece è giusto parlare di loro anche quando mettono in mostra il loro lato più umano: quello più vero ma, forse, quello che fa meno audience.

Riporto dal sito ufficiale di Max Biaggi:

"Ciao ragazzi Max, da sempre in prima linea per gli impegni di sostegno sociale, questa volta collabora con l’associazione di cui è socio Fondatore Andrea Tudisco Onlus Con il contributo di Suomy dal 11 al 17 aprile sarà disponibile online in asta su sito di ebay il casco integrale edizione limitata e numerata APEX, creato da Bargy Design, da sempre genio del design dei caschi di Max. Questo incredibile pezzo celebra le fasi salienti della vita sportiva del pilota. Il casco, l’unico con il mitico NUMERO 3, verrà poi dedicato e autografato da Max al miglior donatore, il quale sarà invitato dal pilota ad accedere al Paddock SBK durante il gran Premio di Misano che si terrà il prossimo 12 giugno. Il ricavato sarà interamente devoluto all’Associazione, per i progetti di sostegno gratuito a favore dei piccoli pazienti con gravi patologie e delle loro famiglie. Una giustissima causa ed un occasione irripetibile! Per maggiori informazioni cliccate su: http://www.assandreatudisco.org/".

Se vi piace, fateci un pensierino.

domenica 3 aprile 2011

Rossi, pioggia e spinte



Il week end di Jerez ha la faccia inferocita e fanculeggiante di Casey Stoner. Tutto brutto, dal meteo all'epilogo. Lorenzo guarda e porta a casa, Pedrosa un pò spinge un pò aspetta, Hayden ringrazia gli déi del Kentucky per un podio che vale oro.
Gli altri? Cadono, scivolano, ripartono, bestemmiano contro le nuvole e contro i commissari che spingono troppo poco.

Ma il momento più emozionante (brutto da dire) ha visto protagonista Lui e l'altro, ovvero Rossi e Stoner. Vi ricordate Laguna Seca? Stoner che accusa Vale di essere troppo aggressivo? Quella volta il cangurotto fece la figura del fighetta, del senzapalle, di quello che cede psicologicamente alla pressione del Cannibale. Pare facile alla luce di quanto accaduto oggi, ma io già dopo quella gara avevo i miei dubbi. Quel sorpasso al cavatappi poteva finire ben diversamente, qualcuno ha voluto che non succedesse niente. Stoner, che molte volte è caduto da solo e che ora sembra avere una particolare fobia per le vie di fuga, si era permesso un "sì, però..." di fronte al quale in molti, troppi, hanno riso.

Oggi quella vicenda, secondo me, è giunta ad un epilogo inaspettato. Inaspettato per un buon 80% del popolo MotoGP, perlomeno. Forse oggi qualcuno si ricrederà, forse Stoner non è quel piagnone fifone. Forse Rossi esagera davvero, forte di quella famosa impunità spesso tirata in ballo dagli avversari. Il problema? Spesso quegli avversari sono stati battuti più volte in pista, penso a Biaggi e Melandri, quindi automaticamente perdono di credibilità. Stoner è invece uno che Vale lo ha battuto, in una stagione storta certo ma l'ha messo dietro.

Forse da oggi in poi certi "fatti", certi scontri in pista, verranno visti sotto una luce diversa. O forse no, purtroppo.

venerdì 1 aprile 2011

La scossa non arriva


Stavo giusto sfogliando la rivista Masterbike di aprile 2011, a pagina 128 per la precisione. Si parla di moto elettriche da gara, nello specifico della eCRP 1.4 2011, impegnata del Campionato Mondiale Elettrico TTXGP.
Sì, perchè stanno nascendo parecchie moto elettriche, oltre agli scooter (più prevedibili). Persino KTM si è dichiarata seriamente possibilista, tanto che forse fra un paio d'anni vedremo sulle piste da cross delle "kappa" che sibilano anzichè tuonare.
La deriva ecologista ha quindi contagiato anche il mondo delle due ruote. Passi per gli scooter, anzi, hanno effettivamente più senso rispetto ai fratelli con motore a scoppio. Per muoversi in città, con percorrenze limitate e senza esigenza di particolari prestazioni, nonostante certi impiegati sembrino costantemente ingarellati nel GP delle vasche da bagno...
I tempi di ricarica non sono un problema, lo scooter percorre una ventina di chilometri al giorno, alla sera riposa del box attaccato al caricabatterie e buonanotte. Una filosofia di questo tipo permette di ridurre il peso/ingombro del pacco batterie, vero problema della mobilità elettrica.
Ma le moto, specie quelle da competizione, hanno esigenze diverse. Innanzitutto, devono correre possibilmente forte. In più vengono sfruttate al massimo delle loro possibilità, con gli ovvi problemi di riscaldamento del pacco batterie e del motore.

Detto questo, io una gara di moto elettriche me la sono seguita dal vivo. Tralascio il giudizio estetico, molte moto avevano un aspetto a dir poco "raffazzonato", tutte comunque mi sono sembrate bruttine. In particolare, la ricerca dello spazio per le batterie porta a delle proporzioni che all'occhio abituato alle moto standard appaiono quantomeno bizzarre.
Rumore non ne fanno: si sente solo un fischio, più o meno accentuato, ed un mix motore-catena-grattuggia non certo esaltante.

La eCRP 1.4, secondo la scheda tecnica, pesa dai 160 ai 180 kg a seconda delle configurazioni. Le concorrenti viaggiano più o meno sullo stesso ordine di grandezza, con potenze che vanno da circa 80 CV... a scendere. Ma non tra una moto e l'altra, bensì sulla stessa moto durante la gara: in qualche caso infatti il pilota, o la gestione elettronica del propulsore, è stato costretto a ridurre la potenza per poter arrivare al traguardo.
La scena del pilota che saltella sulla moto e dondola come si faveva su certi tricicli a molla mi rimarrà stampata nella testa ad imperitura memoria...

Un fiasco totale? Sarebbe esagerato. Si tratta di mezzi sperimentali, dai quali potranno arrivare importanti evoluzioni per mezzi elettrici del futuro. STRADALI, però, perchè l'unica cosa che mi sembra stonata è metterle in pista, queste moto. Ha poco senso, poco appeal anche per gli appassionati irriducibili (quelli che guardano qualsiasi gara, purchè ci siano moto), chi era in tribuna è passato molto velocemente dalla curiosità iniziale a qualche sorrisetto annoiato, per concludere la parabola davanti ad una birra ed un poco ecologico panino con salsiccia e cipolla.
Forse è ancora troppo presto, non lo metto in dubbio. Però... perchè il futuro deve essere per forza "meno"? Moto da gara meno belle, meno veloci, meno emozionanti. Meno inquinanti, ok: ma sono le emissioni di una gara a spostare gli equilibri ambientali nel mondo? O forse ci sono altri aspetti su cui sarebbe meglio lavorare?