lunedì 2 maggio 2011

Crutchlow: troppa fretta?


A parte che in questa foto il buon Cal mi assomiglia tremendamente a Lapo Elkann, ma questo è un parere personalissimo...
Devo premettere che non provo una grande simpatia per il pur veloce Crutchlow. Contraddistinto da un cognome che mi crea sempre qualche difficoltà nello spelling, il giovane pilota inglese si è conquistato un posto speciale nel mio libro nero dopo qualche dichiarazione, secondo me, poco felice.

Stai correndo in Superbike, con uno dei migliori Team disponibili (Yamaha Sterilgarda) e con la moto fresca campionessa mondiale, la R1 di Ben Spies. Benissimo. Conquisti qualche bella pole position, vinci anche qualche gara, ma altrettanto spesso incappi in errori banali che ti porteranno a chiudere la stagione in quinta posizione. Nulla di male, nel primo anno di mondiale, non fosse che mi rovini tutto dichiarando: "...non ho tempo da perdere. Devo conoscere la MotoGP, i circuiti del Motomondiale. Non posso permettermi di restare un altro anno in Superbike".
Aggiungiamoci la patetica scenetta di lui che, ai box durante una Superpole, indica lo schermo dei tempi sintonizzato sulla MotoGP ed abbiamo completato il quadro.

Qualcuno potrebbe dirmi che è un pilota onesto, che non le manda a dire. Ok, posso accettarlo ma non condivido. Per me una dichiarazione del genere dimostra arroganza più che altro, nonchè una certa mancanza di rispetto nei confronti della gente (ingegneri, meccanici) che lavora intorno a te e che sistema la tua R1 quando la spatasci nelle vie di fuga.

Detto questo, dopo dichiarazioni così bellicose da un (udite udite) Campione Mondiale Supersport 600 mi sarei aspettato scintille, gare memorabili e gesta degne del miglior Valentino Rossi. Invece io, dall'alto della mia ignoranza, guardo alle clessifiche e leggo: 11-11-8. Le posizioni nelle prime 3 gare in un campionato con 15 partenti. Sembra poco solo a me?

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